agosto 05, 2024

Resistente, lucente, simbolo di intramontabile bellezza. Il diamante ha una storia particolare, molto affascinante che in pochi conoscono.

La parola deriva dal greco “adamas” che significa invincibile, indomabile, indistruttibile. E lo stesso Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia, scrive del diamante come di una pietra preziosissima e molto dura tanto che i romani lo utilizzano come pietra di incisione.

Fino al 1800 i depositi alluvionali del Subcontinente indiano e il Sud America sono i principali giacimenti di diamanti nel mondo. Solo dopo il 1867 vengono scoperti i primi diamanti in Sudafrica.

In Europa Occidentale si diffondono a partire dal 1200 e durante il Rinascimento gli artigiani iniziano ad utilizzare nuovi strumenti per il taglio del diamante in modo da scolpire le sfaccettature di questa pietra grezza ed esaltarne lo scintillio.

Vengonocosì creati dei gioielli  di una tale bellezza da essere rarissimi, simbolo di ricchezza e lusso.

Cosa simboleggia il diamante?

L’anello con il diamante simboleggia l’inizio di un viaggio emozionante che durerà per tutta la vita.  Una nuova avventura insieme.

Nella storia, il primo anello di fidanzamento con il diamante di cui si ha notizia, risale all’arciduca Massimiliano, futuro imperatore del Sacro Romano Impero, che, nel 1447, lo regala a Maria di Borgogna, sua promessa sposa.

Fra i reali, nei secoli, è sempre stata un’abitudine consolidata quella di regalare un anello con il diamante.

Situazione ben diversa fra la gente comune che non potendo minimante permettersi di acquistare un anello con il diamante opta per lo scambio di anelli in ferro, di bestiame o di vestiti.

Troppo costoso, inarrivabile, solo i reali possono permettersi lo scambio di un oggetto così prezioso come il diamante.

A metà dell’800 due coloni olandesi, Johannes e Diederik de Beer scoprono i diamanti in una fattoria sudafricana. Poco dopo vendono la miniera ad una società britannicache crea il famosissimo conglomerato De BeersIn poco tempo il controllo del 90% dei diamanti del mondo è nelle sue mani.

Una crescita esponenziale che costringe la De Beers a dover studiare una strategia di business che possa continuare a far percepire il diamante come un oggetto di lusso in un periodo in cui in Europa crolla drasticamente la domanda a causa delle guerre mondiali e della Grande Depressione.

La De Beer punta, quindi, tutto sugli Stati Uniti dove non c’è l’abitudine di regalare l’anello con il diamante per il fidanzamento.

Come fare quindi? Inizia una campagna pubblicitaria spietata, incisiva, incalzante che bombarda quotidianamente gli americani facendogli credere che il diamante sia davvero il simbolo dell’amore eterno.

Ecco che il trend diventa virale: i fidanzati si mostrano sulle riviste con i loro anelli di fidanzamento, le star di Hollywood indossano diamanti, dilaga la campagna di divulgazione delle gemme nelle scuole superiori, nei club femminili e nell’immaginario collettivo si insinua sempre di più il collegamento fra il diamante e il matrimonio.

Poi, nel 1948 arriva lui, lo slogan più riuscito di tutti i tempi. La copywriter Mary Frances Gerety tuona con la sua celebre frase che rimarrà per sempre nella storia: "Un diamante è per sempre".

 

Salvatore Belfiore
Salvatore Belfiore