Un criterio limite viene stabilito quando le bolle di gas interne, i cristalli incorporati, i veli e le crepe rendono lo smeraldo troppo torbido o lattiginoso.
Va anche aggiunto, comunque, che non sempre la presenza di piccole macchie e fessure all’interno di queste gemme ha un valore negativo.
Talora le minuscole sagome, che si possono intravedere attraverso la tavola (la parte superiore) di una gemma tagliata, formano disegni affascinanti che accrescono l’unicità di un cristallo sfaccettato.
Nel caso degli smeraldi, esse vengono indicate con il suggestivo termine francese di Jardin (giardino in italiano).
Esse possono assomigliare al muschio o al fogliame degli alberi e possono formare delle incredibili figure che ammaliano particolari compratori e conoscitori di preziosi.
I depositi Minerari
I tipi di giacimento ed i luoghi di origine non influiscono tanto sul tipo di trattamento che le pietre possono ricevere, nonostante vi siano delle differenze notevoli tra deposito e deposito, ma impattano soprattutto il valore legato alla fama di un particolare luogo.
Molti conoscono gli smeraldi colombiani, che sono più famosi e maggiormente richiesti di quelli dello Zambia, Brasile o Afganistan.
Conoscere il tipo di rocce dalle quali vengono estratti questi mini-tesori verdi ed i processi geologici che ne hanno determinato la formazione può aiutare a comprendere molti degli aspetti legati a queste pietre.
Parte dei giacimenti di smeraldi del mondo si trovano in aree di metamorfismo di contatto.
Il magma granitico può fungere da fonte di berillio e lo scisto (roccia metamorfica a grana medio-grossa) o gneiss carbonaceo (una delle più comuni rocce metamorfiche costituenti la crosta continentale), nelle vicinanze, possono fornire cromo o vanadio.
Gli smeraldi si formano di solito in scisti o gneiss o ai margini di una pegmatite (roccia filoniana appartenenti alla famiglia del granito) vicina.
Anche le rocce mafiche (o femiche, ricche di ferro e magnesio) e ultramafiche (con contenuto di silice inferiore al 45%) possono servire da fonti per cromo o vanadio.
Questi tipi di ambienti litici, in una combinazione o un’altra, si trovano un po’ in ogni parte del mondo; per questo motivo oggigiorno, le miniere di smeraldi sono presenti in tutti i continenti.
Nel 2010, i maggiori paesi produttori di queste gemme verdi erano:
Colombia 29% (la cui estrazione ebbe un notevole aumento nel decennio tra il 2000 e il 2010, aumentando del 78%) Brasile 27%, Zambia 20%, Russia 10%, Zimbabwe 7%, Madagascar, 3%; Pakistan 2% (che ha comunque notevolmente incrementato la propria presenza e visibilità sul mercato negli ultimi anni) e Afghanistan 1% (in questi mesi, per noti problemi politici, non aperto al commercio), Canada 0,5%, resto del mondo > 0,5%.
A partire dal 2015 circa, importanti quantità di smeraldo, con colori e chiarezza eccezionali, hanno iniziato ad essere esportate dall'Etiopia.
Nuovi depositi vengono costantemente scoperti, però non tutti possono vantare una qualità di pietre elevata.
Il fattore limitante nella formazione dello smeraldo è posto dalle condizioni geologiche, che si traducono in assenza o presenza di berillio (48esimo minerale più comune, dove nascono gli smeraldi, con 2,8 parti per milione o PPM), cromo (22esimo, 102 PPM) o vanadio (20esimo, 120 PPM), elementi relativamente rari nella fascia di rocce della crosta terrestre in cui gli smeraldi si formano.
Smeraldi non trattati
Da tempi immemorabili, proprio per la loro ricercatezza, gli smeraldi sono sottoposti a processi che ne aumentano trasparenza e, possibilmente, la brillantezza e vividezza del colore.
Alcuni di questi accorgimenti sono tradizionali, normalmente ben noti e relativamente tollerati sia dagli esperti che dai consumatori.
Uno dei più antichi metodi di miglioramento è quello del riempimento delle fratture con oli naturali.
Si dice che il 95-99% di tutti gli smeraldi in commercio sia stato in qualche modo “violato”, ovviamente nessuno lo può dire con certezza non essendoci un database che includa tutte le pietre vendute.
È evidente, comunque, che solo una minima porzione di queste gemme rimane intoccata.
Si tratta tipicamente di pietre di altissima qualità e di prezzo altrettanto elevato.
In pratica, quando si compra uno smeraldo, si può essere praticamente certi che la pietra abbia subito qualche forma di manipolazione.
Quando un commerciante invita all’acquisto, asserendo che la gemma proposta non è stata minimamente alterata (ad eccezione di taglio e pulitura), le sue parole dovrebbero far suonare un piccolo campanello d’allarme.
Gli smeraldi non trattati in vendita sono pochissimi e normalmente raggiungono prezzi premium, in particolare quelli della celeberrima miniera Muzo, che si trova a circa 100 Km da (Santa Fè de) Bogotà, capitale del Colombia.
Uno smeraldo colombiano non trattato (proveniente da una qualsiasi delle miniere di questo stato) può essere anche 50% più caro di uno che abbia subito un intervento di oliatura minore e che abbia la stessa qualità apparente.
Una pietra con un miglioramento moderato può limare un ulteriore 35% del costo, rispetto ad uno con trattamento minore; infine, infine, una gemma con una alterazione significativa viene generalmente evitata dai conoscitori della gemma, non tanto per il costo, quanto per i rischi celati nel tipo di trattamento.
Come menzionato in precedenza, nel mercato odierno oltre il 90% degli smeraldi presenta fratture riempite da olio o resina.
Pertanto, in tutti i casi è necessario prestare la massima attenzione durante la pulizia; ultrasuoni o vapore non vanno mai utilizzati per la cura di queste pietre.
Le vibrazioni possono indebolire le pietre già fratturate, mentre il vapore caldo può far fuoriuscire olio o resina non indurita dalla superficie.
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